Nei lontani anni successivi alla guerra, si dimostrava un'oasi rigogliosa.
La chiesa, nel 1945, si distingueva per una accurata ed artistica sistemazione.
Contava un Sacerdote rettore fisso che provvedeva al culto ordinario ed era centro di ritrovi parrocchiali e di devozione individuale.
immagine ingrandita Santuario Madonna della Rosa - Dipinto (apre in nuova finestra) Le festività maggiori che venivano colà celebrate: l'Annunciazione; la Madonna della Neve, l'apertura e la chiusura del mese di maggio, quando si prendeva e si riportava nella sua casa la statua della Vergine, con una lunga processione a piedi.
Il Parroco, aiutato dal fido Tumasin, impegnati ad ornare l'effigie con i gioielli che la pietà e la riconoscenza dei devoti aveva donato alla nostra Patrona.
L'omaggio floreale di maggio dei bimbi della prima comunione e di tutte le scuole che determinava quasi una siepe davanti alla Statua e soprattutto il bacio della Rosa d'Oro da parte di una folla allora veramente imponente.
Alla stessa maniera ancora oggi lunghe file di gente a piedi o in bicicletta, per la festa di settembre, si mettono in marcia verso il Santuario.